Ho votato a favore della risoluzione che si oppone all’adozione della bozza di regolamento della Commissione per la modifica dei livelli massimi di residuo di acetamiprid in alcuni prodotti alimentari alla luce dei rischi che questi prodotti potrebbero rappresentare per la salute umana. La questione è risultata abbastanza spinosa per paesi mediterranei come l’Italia poiché riguarda proprio uno dei “patrimoni” più preziosi delle nostre terre: gli ulivi. Nel nostro territorio l'acetamipride e altri prodotti fitosanitari a base di questa sostanza sono stati ampiamente utilizzati a partire dal 2013 per controllare il batterio della Xyllela Fastidiosa, con l’obiettivo di avere un impatto diretto sul vettore/portatore della sostanza batterica, piuttosto che sul batterio stesso. L’acetamiprid è una sostanza attiva classificata come neonicotinoide e un recente parere dell’EFSA ha fissato nuovi parametri di riferimento tossicologici secondo il quale i livelli massimi di residuo potrebbero presentare problemi di rischio su alcune colture e sulla stessa saluta umana. Le nuove soglie proposte dalla Commissione porterebbero ad irrorare una maggiore quantità di questi prodotti sugli ulivi. Aumentare le soglie di acetamipride nelle olive significa anche immettere sul mercato prodotti alimentari con un livello più elevato di pesticidi piuttosto che proporre mezzi per contrastare efficacemente i batteri Xylella.