Ho votato a favore dell’adozione della risoluzione sulla proposta di direttiva sulle pratiche commerciali sleali lungo la filiera alimentare e dare inizio ai negoziati interistituzionali perché ritengo necessario agire ora per risolvere un problema presente sullo scenario europeo da ben 10 anni. Quello delle pratiche sleali nella catena alimentare è infatti un problema che riguarda tutti gli stati membri e in un contesto di politica agricola decisamente più orientato al mercato, la buona ed equa gestione della filiera agricola ha acquisito un'importanza fondamentale per tutti gli attori coinvolti. è infatti importante avere una legislazione a tutela dei piccoli agricoltori, che costituiscono l'anello più debole della catena di approvvigionamento, ed è conseguentemente necessario armonizzare le diverse normative nazionali in modo da poter fissare norme minime per tutti gli Stati membri. Dobbiamo dimostrare che l’UE risponde alle domande delle nostre cooperative e degli agricoltori che devono essere meglio protetti contro le pratiche abusive di trasformatori e rivenditori. Bloccare le pratiche sleali vuol dire cercare di far rientrare quell’immenso squilibrio del mercato creato dalla presenza delle grosse multinazionali, rafforzando le prerogative contrattuali degli agricoltori europei che sono spesso costretti all'uscita dal mercato a causa di operatori fortemente competitivi.