- Ho votato a favore della risoluzione sulla relazione sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea (2015) perché ritengo che gli Stati membri debbano fare molto di più per conformarsi alle decisioni di queste istituzioni, applicare il diritto dell’Unione come determinato dalla procedura legislativa e implementare tempestivamente le norme votate. Sono ancora troppe infatti le procedure d’infrazione aperte, e sebbene le sanzioni pecuniarie siano in alcuni casi molto severe, esse non riescono ad avere quell’effetto preventivo e contemporaneamente di spinta per velocizzare l’attuazione a livello nazionale delle norme UE. In particolare, gravi inadempienze restano ancora in merito all’attuazione della legislazione ambientale dell’UE, alla tutela delle minoranze, al rispetto degli stessi parametri economici. Condivido inoltre il richiamo al problema dell’implementazione delle decisioni in materia di ricollocamento e ripartizione, secondo un sistema di quote, dei richiedenti asilo. Si tratta infatti di un obbligo giuridico, come stabilito dalla stessa Corte di Giustizia, oltre che dell’espressione pratica della solidarietà tra paesi europei: spero che gli Stati membri interessati aumentino e velocizzino i ricollocamenti dalla Grecia e dall’Italia, rispettando quindi la pronuncia della Corte.