- Ho votato a favore della risoluzione sulla relazione 2016 della Commissione sul Kosovo perché lo ritengo un documento molto equilibrato, che analizza in modo obiettivo i progressi politici e democratici del paese ma al contempo sottolinea i notevoli problemi ancora aperti, tracciando un percorso e un’agenda di riforme ben definita per i prossimi anni. La firma dell'accordo di stabilizzazione e di associazione UE-Kosovo è un fatto politico di straordinaria importanza perché segna l’avvio delle prime relazioni contrattuali con l’UE e specifica gli impegni e le riforme che il paese deve attuare per l’apertura di eventuali capitoli per l’adesione. Restano però sul tavolo questioni importanti. Il Kosovo deve fare molto di più per combattere la criminalità e la corruzione, migliorare il sistema giudiziario e amministrativo, combattere povertà e disoccupazione, rispettare la parità di genere e i diritti delle minoranze, garantire una società davvero libera e aperta. Resta aperto il grande tema del riconoscimento dei diritti della popolazione serba in Kosovo e dei rapporti tra i due paesi, che devono essere improntati al dialogo e privi di ingerenze e forme di pressione. Condivido, infine, l’appello al fondamentale riconoscimento ufficiale del Kosovo da parte dei 5 Stati membri che ancora devono farlo ufficialmente.