- Ho sostenuto la risoluzione sulla lotta contro l'antisemitismo perché ritengo utile e necessario che si proceda in sede internazionale a una definizione comune, dal punto di vista giuridico, di cosa costituisce antisemitismo, distinguendo in maniera netta la legittima critica politica e le opinioni esercitate contro le autorità e il governo israeliano dal becero antisemitismo e dall’odio espresso contro il popolo e lo Stato d’Israele. Il fenomeno dell’antisemitismo è purtroppo in crescita negli ultimi anni e rappresenta una piaga sociale non ancora debellata. Si deve fare di più a livello politico e comunicativo per affermare il principio di tolleranza e apertura della società europea e del rispetto di tutte le minoranze religiose ed etniche. La storia del nostro continente ci affida quindi un compito irrinunciabile. L’assenza di una definizione di antisemitismo comune almeno agli Stati dell’Ue implica che comportamenti analoghi vengano considerati e trattati in modo diverso a seconda del paese in cui hanno luogo, impedendo la cooperazione transfrontaliera in materia di reati d’odio. L’utilizzo della definizione di antisemitismo coniata dall’IHRA può essere un punto di partenza per armonizzare i sistemi giuridici nazionali, permettendo alla Commissione e agli Stati membri di lavorare insieme alle agenzie ONU su progetti educativi e d’integrazione.