Ho votato a favore della risoluzione sull’efficacia della cooperazione allo sviluppo perché ritengo che l'aiuto pubblico allo sviluppo possa svolgere un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 nei paesi a basso reddito, e nella la lotta alla povertà estrema e alla disuguaglianza. Nondimeno, è di fondamentale importanza che sia orientato al principio dell’efficacia. In altri termini la cooperazione allo sviluppo deve basarsi sulla titolarità democratica dei paesi direttamente interessati, allineamento, potenziamento della capacità a livello locale, trasparenza e responsabilità democratica, monitoraggio dei risultati conseguiti, sull’inclusione, per permettere che la condizionalità degli aiuti rispetti il principio della titolarità democratica. La riduzione della povertà implica necessariamente l’impiego di tutti gli strumenti della politica per lo sviluppo, tuttavia è chiaro da tempo a questa parte che occorrono anche altri strumenti di politica di sviluppo oltre agli aiuti e alla cooperazione per lo sviluppo, e soprattutto che l'UE e i suoi Stati membri rispettino il proprio storico impegno di destinare lo 0,7 % del reddito nazionale lordo agli aiuti, potenziando i propri aiuti allo sviluppo, anche attraverso il bilancio dell'Unione e il Fondo europeo di sviluppo (FES), nonché attuando una chiara tabella di marcia efficace per tenere fede agli impegni.