Ho sostenuto la risoluzione de PE sulla valutazione della strategia dell'UE per la gioventù 2013-2015 perché ne condivido in gran parte l’impianto e il contenuto. Dall’inizio della legislatura, come socialisti e democratici abbiamo posto le politiche giovanili e gli investimenti sui giovani al centro della nostra battaglia politica, come dimostrato dall’anticipo del finanziamento di Garanzia Giovani, che difenderemo anche con riferimento al prossimi bilancio dell’UE. Resta, tuttavia, ancora molto da fare per risolvere il problema della disoccupazione giovanile, della povertà ed esclusione sociale cui molti giovani sono confrontati, in particolare i giovani con scarse qualifiche, i cd NEET, i giovani disabili, i rifugiati e i migranti. L’UE deve quindi continuare a investire nelle generazioni future rafforzando tutte le iniziative per combattere la disoccupazione giovanile e affrontando il problema delle competenze in un mercato del lavoro digitale: servono quindi politiche per un lavoro e una formazione di qualità, cosi come investimenti nell’istruzione e nella formazione, per favorire la mobilità dei giovani all’interno dell’UE. Condivido, infine, il richiamo al riconoscimento dell’istruzione non formale come parte integrante del bagaglio di competenze di cui debbono disporre i giovani per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro.