Ho votato a favore della risoluzione del PE sul semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: attuazione delle priorità per il 2016 perché questo esercizio costituisce un utile occasione di riflessione sullo stato dell’economia dell’UE dalla prospettiva delle Raccomandazioni della CE agli Stati membri. In altri termini per mettere in risalto cosa non ha funzionato e cosa resta da fare. Il bilancio non è soddisfacente, sebbene ci siano segnali di sia pur deboli di ripresa, appannaggio di alcune economie e non generalizzati. Lo stato dell’economia dell’UE degli ultimi due anni rimane ancora preoccupante, per tale fondamentale motivo la relazione del PE si è concentrata su taluni punti fondamentali: l’importanza degli investimenti di lungo termine, indispensabili per consolidare sentieri di crescita duraturi e sostenibili, promozione delle PMI, accrescimento delle opportunità di investimenti e di accesso al credito. Il ruolo dell’EFSI è fondamentale ma non è sufficiente, occorre mobilizzare capitale per nuovi investimenti perché i dati sulla disoccupazione giovanile non sono positivi, sebbene si registri una debole diminuzione. Gli investimenti sociali nel capitale umano devono, per tale motivo, diventare una misura complementare fondamentale, poiché il capitale umano è un fattore di crescita e un motore della competitività e dello sviluppo.