Ho votato a favore della relazione sulla proposta di decisione del PE e del Consiglio per la mobilizzazione di un contributo del Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione di 3.957.918 EUR presentata dalla Svezia in relazione agli esuberi della società Ericsson, di cui beneficeranno circa 900 lavoratori. Le chiusure decise da Ericsson in diverse regioni del paese rappresentano un evento molto grave per la Svezia poiché toccano diversi profili professionali, sia operai che impiegati e ingegneri, giovani e/o in età avanzata, difficili da ricollocare nell’industria tradizionale. I lavoratori pagano dunque ancora una volta il prezzo della crisi del settore e le diverse delocalizzazioni produttive verso la Cina e altri paesi con bassi costi della manodopera. Il finanziamento del FEAG di servizi personalizzati di consulenza professionale e di carriera, misure in materia di lavoro protetto e assistito e di riabilitazione, servizi d’istruzione e formazione e indennità per la ricerca di un impiego è importante e doveroso ma non è sufficiente. L’UE deve andare oltre e affrontare i problemi dell’industria informativa europea in modo complessivo, dotandosi di una strategia precisa ed efficace per il rilancio di un settore fondamentale per il futuro del continente.