“Chiediamo alla Commissione europea, e in particolare alla commissaria Ue per l'Occupazione e gli Affari sociali Marianne Thyssen, di intervenire per scongiurare ogni possibile ricaduta negativa sui lavoratori e sulle imprese del referendum nel Canton Ticino”.
Lo hanno dichiarato le eurodeputate Pd Elena Gentile e Patrizia Toia, in seguito al referendum di domenica scorsa nel Canton Ticino, in Svizzera, intitolato “Prima i nostri”, con cui il 58% degli elettori ha chiesto di frenare il flusso di lavoratori transfrontalieri italiani.
“E' inaccettabile ed irresponsabile - hanno spiegato le eurodeputate - il responso delle urne, che solo pochi giorni fa, ha premiato chi, per puro calcolo elettorale, rischia di mettere in pericolo non solo le relazioni politiche ma anche gli interessi dei cittadini elvetici, ma ancor di più, ha tentato di minare la vita di migliaia di lavoratori e lavoratrici e di impoverire quella platea di imprese che ha contribuito nel tempo alla crescita e allo sviluppo di quel paese”.
La Svizzera, hanno osservato “è ancora un'oasi nel panorama internazionale. La crisi non ha avuto gli stessi effetti devastanti come nel resto d’Europa. La stessa percentuale di disoccupati è irrilevante.
Ha avuto gioco facile, dunque, la violenza comunicativa che ha alimentato sentimenti di ostilità, la paura della precarizzazione del futuro e la spinta verso un nazionalismo che costituisce la più pericolosa minaccia alla libertà, all’idea d’Europa, di comunità, di uomini e di donne che chiedono di poter declinare il diritto di costruire il loro progetto di vita”.