Ho votato a favore della risoluzione del Parlamento Europeo sulle relazioni dell’UE con la Tunisia nell’attuale contesto regionale perché ritengo fondamentale sostenere il piccolo Paese magrebino nel processo di transizione democratica a seguito delle primavere arabe del 2011. La Tunisia è l’unico paese del mondo arabo sulla buona strada per la costruzione pacifica dello stato di diritto e rappresenta un esempio positivo di democrazia dopo le rivolte popolari che nel resto del Maghreb e del Medio Oriente hanno invece avuto un esito drammatico. E’ dunque di vitale importanza, per la sopravvivenza dell’ancora fragile equilibrio interno, minato dalla minaccia terroristica e da una seria crisi economica, sostenere gli sforzi della giovane democrazia, garantire il rispetto dei diritti fondamentali e tutelarne la stabilità e la sicurezza, con conseguenti effetti positivi sull’intero Vicinato. Poiché l’economia tunisina dipende in larga misura dagli investimenti esteri, dal turismo e dall’esportazione di prodotti verso l’UE, è importante che i fondi della politica europea di vicinato forniscano soprattutto assistenza alle piccole e medie imprese, essenziali per lo sviluppo del tessuto economico del paese, e che sostengano la diffusione del know how, la formazione delle figure professionali e delle competenze sul lavoro.