Ho sostenuto la proposta di risoluzione comune sulla decisione del Giappone di riprendere la caccia alla balena durante la stagione 2015-2016 presentata dalla collega Renata Briano perché ritengo che la scelta del Giappone di riprendere il suo programma di caccia alla balena sia una scelta sbagliata e fortemente negativa, che mette in pericolo la biodiversità e la salute animale. Sono, infatti, convintamente a favore della moratoria globale alla caccia alla balene e del divieto di commerciare i prodotti da esse derivati, e credo che l’UE possa e debba esercitare una qualche forma di pressione nei confronti del Giappone affinché esso rispetti la decisione della Corte Internazionale di Giustizia del 2014, fermando immediatamente la pianificata uccisione di 333 esemplari nel solo periodo 2015-16. La caccia alle balene non può, a mio avviso, essere giustificata né da ragioni scientifiche né da motivi di ordine culturale, e rappresenta una pratica condannata fermamente a livello internazionale: penso quindi che sia doveroso adottare in tutte le sedi competenti le iniziative di ordine politico e diplomatico per modificare questa decisione, essendo il Giappone un paese amico e un importante partner commerciale dell’UE.